Un tipo di guida che nessuno vorrebbe mai leggere, ma di cui pare ci sia decisamente bisogno: paese che vai, galateo funebre che trovi.

Un paio di costanti:

A nessuno piace andare ai funerali e tutti cercano, per quanto possibile, di evitarli.

Bella scoperta. Nessuno vorrebbe morire e il pensiero della morte è sempre “fastidioso”, da rimuovere il più possibile. Il funerale di un coetaneo, di un parente stretto, di qualcuno di molto giovane – ma ogni funerale, a dire il vero – porta con sé un carico di dolore e di tristezza che molti trovano intollerabile e preferiscono starne alla larga. Comprensibile, ma è proprio questo lo sforzo richiesto a chi va al funerale: partecipare al lutto e al dolore, aiutare a sopportarlo.

I fiori (e i biglietti) non servono a nulla.

Vero, a chi è morto non servono. Servono a chi resta, invece. Fanno capire che quella persona era benvoluta, che la sua morte è stata un dispiacere, che non sarà dimenticata. Da sempre, il timore più grande è quello di essere dimenticati – non furono forse costruiti imponenti monumenti funebri, fin dalla preistoria? Allora lasciamo qualcosa, un segno tangibile della nostra partecipazione: un fiore.

I biglietti, le parole scritte, servono ad esequie avvenute. I giorni prima del funerale sono densi, impegnati: ci sono cose da organizzare, persone con cui parlare, decisioni da prendere. Dopo, invece, ci si accorgerà del vuoto da riempire. Biglietti e messaggi di cordoglio cui rispondere (ecco perché ci si firma sempre con nome e cognome!), telegrammi (sì, in questi casi si usano ancora. Un piccolo gesto di attenzione con un tocco di classe), in alcuni casi annunci sui quotidiani locali o nazionali renderanno meno traumatico il passaggio tra il prima e il dopo. Quindi scriviamoli.

 

Ciò premesso, il resto sono dettagli sparsi:

  • ci si veste in modo sobrio e appropriato, non necessariamente di nero;
  • in alcune zone le condoglianze alla famiglia si fanno in chiesa, prima della cerimonia;
  • in altre, invece, dopo l’uscita della bara, sul sagrato;
  • a seconda della distanza tra cimitero e chiesa, il corteo funebre si farà a piedi oppure in automobile. In ogni caso, dare la precedenza ai parenti stretti e alle persone più intime.

Sia lieve la terra.